sabato 2 gennaio 2016

Simca Rally 3 Rally Montecarlo 1979

Durante un viaggio a Barcellona, ovviamente anche meta di “pellegrinaggio” ai negozi che trattano materiale slot trovai la scocca della Team Slot del Simca Rally 3 che finì, al ritorno del viaggio, a fare compagnia alle decine di scocche grezze che ho.
A distanza di 10 anni circa da quel viaggio, ripescata tra le scocche, ho deciso di fare una versione del Monte 1979, precisamente quella di Carmillett – Zanzi della quale avevo visto solo repliche statiche in 1:43 e che mi sono servite per fare tutta la grafica visto che in rete non ho mai trovato una foto della vettura vera in gara.
Il modello ha delle linee un po’ grossolane, parafanghi sproporzionati e non ben dettagliata ma, nell’insieme la resa mi è piaciuta.








giovedì 10 dicembre 2015

Datsun 240 Z Rally Montecarlo 1972


 
Nata con il nome Nissan S30 per il mercato giapponese venduta nel resto del mondo a marchio Datsun, il progetto è del 1969, ispirata nelle linee alla Ferrari 250 e alla Jaguar E-Type per il lungo cofano motore.
La macchina era un coupè due posti con un motore 6 cilindri in linea da 2,4 litri, dotata , per il mercato europeo di un cambio a 5 marce.

 

Venne impiegata nelle gare di rally dove nel 1971 e 1973 vinse il Safari, nel 1972 Rauno Aaltonen e Jean Todt furono terzi assoluti al Monte.

 

 

 

mercoledì 18 novembre 2015

Cheetah Holtkamp Transporter


La Mercedes, con la realizzazione del “Blue Wonder” Renntransporter, oltre ad avere un grosso ritorno pubblicitario, eliminò l’utilizzo del carrello, per il trasporto di vetture da corsa attraverso l’Europa.





Norman Holtkamp, a metà degli anni ’50, ispirato dal progetto Mercedes, decise di costruirne uno analogo, sfidando la Mercedes producendo un trasporto auto ancora più veloce che gli permettesse  velocità nell'ordine dei 180 K/h.

Secondo un articolo apparso su una rivista dell’epoca, il piano di carico aveva una capacità di 4,3 metri cubi, equivalente a quello di una  station wagon contemporanea; sempre dall'articolo, Holtkamp e Troutman-Barnes (il costruttore della culla porta auto)modificarono il disegno originale di Deal per il Transporter, rimuovendo alcune delle caratteristiche della Chevrolet Corvair, decidendo di utilizzare l’abitacolo di una Chevrolet  El Camino del 1959, sulla quale innestare un muso removibile in alluminio dotato di fari della Corvair.








Il lavoro venne completato nel periodo di Novembre / Dicembre 1961; venne anche pianificata una produzione limitata fissando il prezzo in $ 16000 che nel 1961 erano una cifra ragguardevole, motivo per il quale non trovò ne finanziatori ne quantomeno aquisitori.
Il Cheetah, esemplare unico,  venne così utilizzato per trasportare la vettura di Formula Junior Willment per il team Retzloff Racing.







Ci fu un incidente durante il quale la parte anteriore a sbalzo colpì il terreno, da qui la decisione di allungare il passo e spostare il motore all'indietro verso il centro del veicolo per migliorarne il bilanciamento; durante queste lavorazioni, la carrozzeria originale venne scartata.

Holtkamp non completò il suo progetto e vendette il Cheetah Transporter nel 1971 a Dean Moon.
Dean Moon aveva conoscenze e finanze atte a portare a temine il progetto; iniziò volendo sostituire
 l'impianto freni a tamburo con freni a disco della Airheart e, mentre il veicolo si trovava alla Hurst Airheart Company, ci fu un terremoto (1971) che distrusse l'edificio lasciando quasi intatto il veicolo.




La modifica ai freni non fu mai fatta e per i seguenti 18 anni il veicolo venne esposto su dei cavalletti, fuori dal negozio di Moon a Santa Fe.

Alla morte di Moon il Cheetah Transporter passò di mano a Jim Degnan che lo completò installando un motore Chevy e a sua volta lo vendette a Geoff Hacker nel 2006.

Il master del modello venne realizzato da Peter Prè che putroppo non riuscì a terminarlo, il figlio decise di completare l'opera del padre dando il master a Christian Boyer che ora ha terminato l'opera e.........io ho fatto del mio meglio per assemblarlo.








lunedì 20 aprile 2015

L'ultima volta al Monte








Anno 1979, Bernard Darniche in coppia con Alain Mahè, porta alla vittoria nel Rally di Montecarlo per l’ultima volta una Lancia Stratos, privata, gestita da Chardonnet.
Base Team Slot, decals autoprodotte, così anche questo tassello di storia del Monte è stato fatto.

 







domenica 5 aprile 2015

Citroen Tissier DS 1970


Pierre Tissier era un costruttore / trasformatore di vetture in 6 ruote o più.
Impiegò principalmente vetture del marchio Citroen per poter sfruttare il vantaggio delle sospensioni idrauliche, estendendolo ai tre assi.
Alcune di queste vetture così trasformate divennero a tutti gli effetti dei carri attrezzi adibite al trasporto di auto senza l’utilizzo delle pedane per poter far salire sul pianale le vetture da trasportare.
Ho voluto riprodurre una di queste vetture la DS PLATEAUX , partendo da una scocca in resina e cercando di utilizzare tutto quello che avevo a disposizione.












martedì 2 settembre 2014

Peugeot 205 GTI 1.6 Rally Montecarlo 1986

Nel 1983 la casa del Leone presentò il modello 205, inizialmente avrebbe dovuto chiamarsi "105", sottolinando la continuità conla sua antenata la "104".
Nel 1984, esce sul mercato la versione "GTI" che monta un motore 1.6 da 105 CV entrando nel cuore degli appassionati sportivi, anche perchè poco tempo dopo nacque la 205 Turbo 16 che per ragioni di marketing riproduceva esteriormente la 205 3 porte ma, tecnicamente, completamente diversa.

Nel 1988 arriva una nuova versione sportiva la "205 Rallye", dotata di un motore 1.3 a carburatori, capace di erogare 103 CV.

Il modello che ho realizzato, partendo da una scocca della "205 Rallye", con opportune modifiche, rappresenta una delle prime presenze nel panorama mondiale di Francois Delecour.

Nel 1986, Francois Delecour in coppia con Anne-Chantal Pauwels partecipa per la seconda volta al "Monte" (l'anno precedente partecipò con una Samba classifcandosi 67°) ma è costretto al ritiro per rottura del motore.















domenica 3 novembre 2013

Keith Haring Tribute


« Mi è sempre più chiaro che l'arte non è un'attività elitaria riservata all'apprezzamento di pochi. L'arte è per tutti, e questo è il fine a cui voglio lavorare. »
Keith Haring

Era da tanto che  volevo realizzare un modello che si ispirasse ai lavori di questo artista; ho trovato il tempo, il modello e…..l’ho fatto.